Guerra e dopoguerra nelle Memorie di don Luigi Romiti parroco di Colognole (Collesalvetti)

“Colognole è un piccolo villaggio del Comune di Colle Salvetti provincia di Livorno, è situato a libeccio da Pisa, a levante da quella di Livorno, e dista dalla prima 25 km, dalla seconda 15, ha una popolazione che oscilla tra i 750 e gli 800 abitanti i quali sono coloni, tagliaboschi, muratori, manovali.
È parrocchia pievania della diocesi di Livorno, la sua estensione è di 25 km quadrati posseduta per 4/5 da un solo proprietario, oggi la Cassa di Risparmio Lombarda.
Confina a settentrione con Parrana San Giusto, a ponente con Valle Benedetta comune di Livorno, a mezzogiorno col Gabbro comune di Rosignano Marittimo, a levante con Orciano comune di Santa Luce e con Luciana comune di Fauglia.
Il suo suolo è montuoso e poco fertile, nella parte occidentale e australe è ricoperto di boschi. Nel rimanente prospera la vite e l’olivo che danno frutti abbondanti. La coltivazione è un po’ trascurata, molto coltivata la porzione dei proprietari e piccoli possidenti …”.

Così il pievano don Luigi Romiti iniziò nel 1944 la sua Breve storia degli avvenimenti più rilevanti avvenuti in questa parrocchia di Colognole, manoscritto conservato nell’Archivio diocesano di Livorno.
Fece seguire, sulla confraternita locale di Maria SS. del Rosario e della Misericordia del luogo, il ricordo al 16 aprile, domenica in albis, dell’elezione del seggio – governatore, consiglieri, sagrestano, camarlinga, mazzieri, portatori, custode del carro e altri. Alla fine – scrisse – venne cantato il Te Deum, espressi i rallegramenti e l’incoraggiamento per “progredire nel bene della confraternita e della Chiesa”.
Essendo però incerto il futuro, nelle pagine successive il parroco riportò, oltre agli eventi ordinari, il triste passaggio della guerra.

“Maggio 1944
Nei giorni 27-28-29 maggio furono celebrate le solenni Quarantore e la sera del 29 fu fatta la processione col SS. Sacramento fino in castello e fu data la benedizione; il popolo anche dei paesi circomvicini fu numeroso e il 31 fu la chiusura del mese mariano.

Luglio
Questo mese fu il nostro calvario, la guerra si avvicinava ed il cannone rumoreggiava ancora più da vicino. Ci aspettavamo che fossero brevi i giorni della guerra ed invece per ben 20 giorni dovemmo soffrire. Un calcolo approssimativo ci fa credere che sulla periferia della parrocchia venissero sparate oltre diecimila cannonate. Al 15° giorno si fu cacciati dai tedeschi dal rifugio che era la cantina della Fattoria e dovremmo pellegrinare per i boschi e nei condotti [dell’acquedotto di Colognole]. Al ritorno trovammo case svaligiate, la chiesa del Rosario colpita da una cannonata, le finestre delle case e delle due chiese rovinate. I tedeschi ci portarono via il carro funebre ed il povero paese di Colognole per i danni subiti faceva addirittura orrore. La fattoria devastata, case demolite, la fonte fatta saltare, profanata la chiesa e colpito da cannonate il camposanto che mostrava le ossa dei poveri morti per le tombe cannoneggiate.

Agosto 1944
Il giorno 31 agosto per lo scoppio di una mina furono uccisi due giovinetti del paese, Mario Cavallini e Mario Cavasin. Tale sventura produsse cordoglio nell’intero paese e tutti presero parte alla mesta cerimonia. I funerali riuscirono imponenti ed il parroco alle esequie rivolse parole di circostanza a tutti i presenti.
Dal mese di giugno fu stabilito dal parroco che il primo lunedì di ogni mese venga celebrata una messa in suffragio di tutti i defunti sepolti nel cimitero del paese con le piccole offerte dei fedeli. Ed infatti ecco cominciato anche l’uso che molti si accostano ai SS. Sacramenti comunicandosi in camposanto.

Ottobre
Il giorno prima del mese fu cel(ebrata) la festa di Maria SS., fu fatta la processione del simulacro di Maria SS. per il paese e riuscì devota e commovente perché oltre 20 giovani tornati dal servizio militare fecero a gara a portare la Vergine Santa e ciò fu di grande edificazione e conforto per me, per le loro famiglie e per il popolo tutto che guardò con affetto i suoi figli graziati.

30 marzo 1945. Venerdì Santo
Fu fatta la processione dopo l’Ufficio delle Tenebre con i simulacri di Gesù Morto e dell’Addolorata, dove prese parte tutto il popolo e alcuni dei paesi circomvicini.

I aprile
Benedizione del nuovo carro funebre fatto con elemosine del pievano e di tutto il popolo, nonché di altri insigni benefattori e fu rinnovato la sera di Pasqua dal diciassettenne Franco Tani.

6 maggio. Festa di Maria SS. del Rosario.
Edificante e memorando rimarrà nel cuore di ogni buon colognolese questo giorno! La messa fu cantata da una Scuola Cantorum della città di Livorno guidata dal cappellano militare p. Stanislao Doppioni. Furono tutti invitati dal parroco in canonica dove anche il popolo contribuì con offerte per la loro refezione.
La sera solenne processione ed i cantori durante il tragitto a gloria di Dio e a edificazione dei fedeli cantarono laudi e inni a Maria SS.

20 maggio. Pentecoste
Furono ammessi alla prima comunione 14 bambini, indi le solenni quarantore; il giorno 22 cantarono la messa i prigionieri italiani reduci dall’Africa con vero spirito di ringraziamento a Dio e vi furono anche 6 sacerdoti che assistettero alla processione eucaristica che si portò fino alla Croce e fu data la benedizione in cappella del camposanto. A tutti i prigionieri fu dato desinare e cena a cura del sacerdote Luigi Romiti.

A dì 27 maggio
Dopo le consuete preci si è aperta l’adunanza per l’elezione del nuovo seggio della venerabile confraternita del Rosario […].

A dì 7 ottobre 1945
Festa del S. Rosario. Un manifesto stampato e inviato alle parrocchie circomvicine diceva così: «L’alba della pace, che spunta finalmente sul mondo sconvolto, spinge i nostri cuori, aperti a nuova speranza, ad implorare dal cielo che essa sia portatrice di giustizia e di carità.
Per questo nell’annuale ricorrenza della Vergine del Rosario il parroco di Colognole don Luigi Romiti invita i suoi figli a stringersi intorno a Colui che ha le chiavi dei tesori celesti, onde faccia scendere su tutti i torrenti della grazia divina che rinnovi le anime nostre, spenga gli odi e i rancori e faccia germogliare i sentimenti del perdono e della fraternità cristiana.
Il popolo di Colognole si appresterà all’altare di Maria per esprimerle la sua riconoscenza per gli scampati pericoli, per il ritorno dei suoi figli lontani e dispersi e per implorare ancora per sempre la sua materna protezione.
A rendere più solenne la festa, essa sarà preceduta da un triduo predicato da padre reverendo Stanislao Doppioni o.f.m.”.

Segue il programma che ricordava, tra l’altro, la messa solenne delle 11 con musica, eseguita dalla Schola Cantorum Maria Immacolata di Livorno, e la processione altrettanto solenne delle 4 “con il simulacro di Nostra Signora del Rosario a cui prese parte non solo il paese, ma Orciano con il suo parroco, San Giusto, idem San Martino, idem Valle Benedetta, idem il popolo del Gabbro; ai musicanti gli fu dato desinare in canonica a cui concorse il popolo. Prestò servizio la banda del paese [...].

2 Febbraio 1946
Dopo varie vicende e pressante interessamento fu restaurata la cappella del Rosario, fu imbiancata e adornata di nuove finestre pitturate dal signor Athos Natali di Livorno e nuovamente inaugurata.
Fu di nuovo restaurata la canonica dopo il flagello della guerra e la dimora degli sfollati era ridotta quasi inabitabile. Siano rese grazie al Signore e a tutti coloro che hanno cooperato al bene e alla restaurazione di tutto [...].

A dì 28 luglio 1946
In questa parrocchia vi era l’antico ostensorio ridotto in stato da far pietà e messo completamente in disuso.
Per la ritornata del Corpus Domini pioveva e i lavori della campagna per le stagioni contrarie erano ormai aumentati da far paura, perciò si soprassedette alla processione.
In questo tempo io pensai a far restaurare l’ostensorio, che doratura e argentatura e il lavoro dei raggi eccetera, importò la spesa di lire 4500 pagate dal sottoscritto.
Il ricavato delle privazioni e vigilie di mesi intieri dettero a Gesù Sacramentato il ricco dono affinché nella prossima domenica 4 agosto fosse portato in processione nel ricco ostensorio restaurato.
Il signor Gucci argentiere di Pisa esegui il lavoro e magnificò l’ostensorio che fa risalire al 1500 [...].

A dì 5 ottobre 1946
In questo giorno si chiusero i solenni festeggiamenti al santuario di Montenero dove prese parte tutta la diocesi di Livorno. Pure questo paese vi prese larga parte e la mattina, dopo aver celebrato la S. Messa, con una vettura della ditta Lazi, ci portammo a Montenero in numero di 89 persone e la sera ritornammo col medesimo mezzo inneggiando a Maria SS. durante il tragitto.

13 ottobre 1946
Dopo un corso di predicazione tenuto dal molto reverendo sacerdote don Diego Dedel fu celebrata solennemente la festa di Maria SS. del Rosario. La chiesa era adorna a festa e nel giorno suddetto, prima della messa solenne, fu conferita al parroco l’investitura ufficiale della parrocchia dal molto reverendo don Alfonso Salvini abate di Montenero delegato da mons. vicario.
Dopo tale cerimonia indossai i sacri paramenti e celebrai la S. Messa celebrando il 25° anno di sacerdozio. Parlò molto bene il p. abate sul sacerdozio e sul Vangelo della domenica. In ultimo parlò il sottoscritto ringraziando tutti i presenti e gli assenti. Erano presenti i seguenti sacerdoti: don Battiston Giuseppe, don Antonio Pettinati, don Primo Bracaloni, don Giuseppe Boncristiani, don Luigi Fierabracci, don Anselmo Carpita, don Diego Dedel, p. abate Alfonso Salvini.
Alla sera fu fatta la solenne processione col simulacro di Maria SS. e il p. abate assistette di cattedra ai vespri solenni pontificali e alla processione, pure pontificalmente, assistette e in piazza del paese il predicatore don Dedel parlò al popolo che stipava la piazza, venuto da tutti i paesi circonmvicini, calcolato in numero di 3000 persone.
Il giorno 14 fu celebrato un funerale per tutti i morti, cantò la S. Messa don Diego Dedel e alle 11 S. Messa solenne del parroco dove intervenne molto popolo, così si chiuse la simpatica cerimonia.
Il popolo offrì L. 5420, la Democrazia Cristiana L. 1000, il Partito Socialista L. 300, il popolo poi offrì generi alimentari e tutto questo si mette in carta per ricordare ai posteri il buon cuore di questo paese.
Sacerdote Luigi Romiti [...]”.

La guerra ebbe un terribile seguito il 1 aprile 1948 quando “circa le ore 13 in Colognole località La Fornace i tre bambini Livio e Libero Minuti, gemelli settenni, e Roberto Orsini di anni 9, tornando dalla scuola elementare del paese, trovarono un proiettile inesploso, si misero a batterlo ed esso esplose, trucidandoli e specialmente Roberto fu ridotto in brandelli. Mi portai subito sul luogo della sventura, detti loro l’assoluzione e l’estrema unzione sub conditione, dipoi riunii i resti mortali dei bambini e cercai ogni mezzo perché l’indomani i funerali riuscissero solenni.
Infatti da Orciano, Luciana, le Parrane, Castell’Anselmo, dal Gabbro e Colognole al completo fu un accorrere ai funerali che ebbero il seguente ordinamento. Con lo stendardo della Congregazione di S. Luigi si aprì il corteo che dalla famiglia Minuti in Conella venne fino al Marmigliaio e di lì con i due gemelli defunti ci portammo al Colle Beato a prendere l’Orsini, che processionalmente venimmo alla chiesa celebrando l’esequie e dopo due parole di circostanza e d’incoraggiamento ai loro cari e di condoglianze, furono trasportati al cimitero del paese” [...]”.

Per le fotografie della Breve storia ... di don Luigi Romiti, un ringraziamento al signor Corrado Palomba.

Testo trascritto da Paola Ircani Menichini, 9 novembre 2023.
Tutti i diritti riservati.




L'articolo
in «pdf»